Un anno dopo la stessa storia: problemi societari e addii in vista, così il Milan non può rinascere
Che Ralf Rangnick al Milan non fosse soltanto una semplice voce lo si era già ampiamente compreso dopo le recenti dichiarazioni di Paolo Maldini. Il direttore tecnico rossonero avrebbe potuto fare spallucce, ma al contrario ha parlato di "profilo non adatto": una stoccata importante all'idea che bolle in testa a Ivan Gazidis. Ad andarci più pesante però è stato Zvonimir Boban, la cui intervista alla Gazzetta non può e non potrà passare inosservata: una cosa è certa, il Milan non potrà più proseguire con l'attuale assetto dirigenziale.
STESSA STORIA - Ad un anno di distanza il club rossonero si trova in una situazione sostanzialmente identica. Leonardo lasciò il Milan per chiare divergenze con Gazidis, ora la storia rischia di ripetersi con Boban e Maldini, uomini "rossoneri" che hanno preso pubblica posizione contro l'operato dell'a.d. sudafricano. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato ovviamente Rangnick, considerando che nessuno dei due dirigenti è stato avvisato. Una scelta ritenuta fallace anche in base all'attuale momento della squadra, con il lavoro di Pioli che stava dando frutti importanti sia a livello di gruppo che di gioco.
ADDII IN VISTA? - Tra qualche mese potremo quindi ritrovarci con l'ennesimo, triste, ribaltone, con altre due bandiere milaniste costrette ad abbandonare per una chiara impossibilità di avanzare sull'attuale strada. Ivan Gazidis attualmente ha forza e sostegno della proprietà, il che rende meno probabile un suo addio rispetto a quello di Maldini e Boban, ma chissà che l'ambente non possa giocare un ruolo decisivo in questo senso. Tanta è l'amarezza per questi perenni problemi societari che non sembrano avere fine: ci si domanda anche perché in estate si sia deciso di puntare di nuovo su Maldini e poi su Boban per poi prendere altre strade a stagione in corso. Un andirivieni che non può fare il bene di un club che, per crescere ed ottenere risultati, ha bisogno di continuità e certezze, anche ai piani alti.